Disturbi trattati

Disturbi del comportamento

A diverse età i bambini manifestano comportamenti ed espressioni di rabbia e di opposizione verso gli altri. E’ un modo per affermarsi, per difendersi, per distinguersi, per crescere.

Ci sono situazioni nelle quali però tali manifestazioni diventano ripetute, continuate e tanto forti che l’adulto si sente impotente di fronte ad esse. Bambini che aggrediscono verbalmente e/o fisicamente, che sono spesso in collera o che irritano gli altri, sono alcune delle caratteristiche dei disturbi esternalizzanti, cioè di quella categoria di disturbi caratterizzati da manifestazioni di rabbia e aggressività.

Tra essi i più comuni sono il Disturbo oppositivo-provocatorio e il Disturbo della condotta.

Oppositivo-provocatorio e della condotta

Per disturbo oppositivo provocatorio si intende una modalità di comportamento ostile e provocatorio caratterizzato da collera, da frequenti litigi, da difficoltà a rispettare le regole, da sfide attive verso gli adulti.

Per disturbo della condotta si intende una modalità di comportamento in cui i diritti fondamentali degli altri non vengono rispettati e facilmente il ragazzo innesca azioni aggressive, azioni che implicano un danno agli altri, aggressioni, furti.

Abilità sociali e strategie

Il trattamento cognitivo comportamentale si occupa nello specifico di tali problematiche attraverso l’attivazione di percorsi psicoeducativi sulla rabbia, l’incremento delle abilità sociali, l’aumento della consapevolezza sugli stati emotivi, l’utilizzo di strategie, che agendo sull’abbassamento dell’arousal fisiologico, permettono al bambino di mantenere o di riappropriarsi di stati di calma.

Interrompere i circoli viziosi

Accanto ad un lavoro specifico con il bambino si attua anche un intervento con i genitori affinchè si trovino insieme al terapeuta delle modalità di risposta e di stare in relazione con il bambino capaci di interrompere eventuali circoli viziosi che si sono innescati e di migliorare il rapporto.

Come tutti i bambini, anche chi è molto arrabbiato ha bisogno di sentire accettato, di sentirsi normale, di sentire che non è tutta colpa sua.